Doni,
da quanto si è saputo, avrebbe pagato parte della parcella
dell'avvocato di un altro indagato, Nicola Santoni, per il timore che
questi parlasse agli inquirenti. Dalle indagini è emerso inoltre che
Doni, in occasione di partite combinate, si avvaleva di una scheda
intestata a un romeno ritenuta "sicura" da eventuali intercettazioni.
Altra circostanza che dimostrerebbe il tentativo di inquinamento delle
prove è il fatto che Doni con Santoni avrebbe ipotizzato di alterare i
dati dell'Iphone di Santoni, sequestrato nell'estate scorsa nell'ambito
dell'inchiesta, cambiando la password con un computer.
"Doni un autentico protagonista"Cristiano Doni sarebbe un autentico protagonista dell'organizzazione internazionale che gestisce il nuovo calcio scommesse. E' quanto emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona, Guido Salvini che ha portato all'arresto dell'ex giocatore dell'Atalanta. Secondo l'ordinanza lo stesso Doni avrebbe "raggiunto un atteggiamento minaccioso con l'obiettivo di far tacere Nicola Santoni perché avrebbe rivelato il sistema del calcio scommesse". Nell'ordinanza viene sottolineato l'atteggiamento minaccioso dello stesso Doni nei confronti di altre persone coinvolte nel calcio scommesse nel timore di un possibile tradimento.
Doni ha tentato la fugaCristiano Doni avrebbe tentato la fuga all'alba quando i poliziotti si sono presentati nella sua abitazione per arrestarlo. Doni dopo aver aperto la porta agli agenti avrebbe tentato di raggiungere il garage ma è stato bloccato. Per lui e gli altri giocatori arrestati il Gip di Cremona Guido Salvini ha disposto il divieto di colloquio con i legali per cinque giorni.
La Procura avverte: "Manipolazione partite ancora in atto"
Le 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip si sono rese necessarie, precisa il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino, "anche perché la manipolazione delle partite" era ancora in atto. Di Martino ha fatto riferimento anche a una recente partita di Coppia Italia giocata il 30 novembre tra Cesena e Gubbio: in quel caso la combine non andò in porto.
Arrestati anche Sartor, Zamperini, Gervasoni e Carobbio
Oltre a Doni, sono finiti in carcere perché coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro Paese dell'organizzazione. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.
Scommesse in Asia
Secondo i risultati dell'inchiesta, nuovo filone di "Last bet" che a giugno ha portato in carcere 16 persone (tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori, e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci), il vertice dell'organizzazione era a Singapore e le basi operative nell'Europa dell'Est.
Secondo la procura di Cremona, al vertice del gruppo c'era un certo Eng Tan Seet, detto "Dan", che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri Paesi. Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate, hanno inoltre accertato gli investigatori, venivano effettuate su siti internet collocati prevalentemente in Asia, ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli sulle giocate.
"Doni un autentico protagonista"Cristiano Doni sarebbe un autentico protagonista dell'organizzazione internazionale che gestisce il nuovo calcio scommesse. E' quanto emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona, Guido Salvini che ha portato all'arresto dell'ex giocatore dell'Atalanta. Secondo l'ordinanza lo stesso Doni avrebbe "raggiunto un atteggiamento minaccioso con l'obiettivo di far tacere Nicola Santoni perché avrebbe rivelato il sistema del calcio scommesse". Nell'ordinanza viene sottolineato l'atteggiamento minaccioso dello stesso Doni nei confronti di altre persone coinvolte nel calcio scommesse nel timore di un possibile tradimento.
Doni ha tentato la fugaCristiano Doni avrebbe tentato la fuga all'alba quando i poliziotti si sono presentati nella sua abitazione per arrestarlo. Doni dopo aver aperto la porta agli agenti avrebbe tentato di raggiungere il garage ma è stato bloccato. Per lui e gli altri giocatori arrestati il Gip di Cremona Guido Salvini ha disposto il divieto di colloquio con i legali per cinque giorni.
La Procura avverte: "Manipolazione partite ancora in atto"
Le 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip si sono rese necessarie, precisa il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino, "anche perché la manipolazione delle partite" era ancora in atto. Di Martino ha fatto riferimento anche a una recente partita di Coppia Italia giocata il 30 novembre tra Cesena e Gubbio: in quel caso la combine non andò in porto.
Arrestati anche Sartor, Zamperini, Gervasoni e Carobbio
Oltre a Doni, sono finiti in carcere perché coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro Paese dell'organizzazione. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.
Scommesse in Asia
Secondo i risultati dell'inchiesta, nuovo filone di "Last bet" che a giugno ha portato in carcere 16 persone (tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori, e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci), il vertice dell'organizzazione era a Singapore e le basi operative nell'Europa dell'Est.
Secondo la procura di Cremona, al vertice del gruppo c'era un certo Eng Tan Seet, detto "Dan", che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri Paesi. Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate, hanno inoltre accertato gli investigatori, venivano effettuate su siti internet collocati prevalentemente in Asia, ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli sulle giocate.
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