Sotto attacco l'americana Stratfor, rubati 4.000 numeri di carte di credito. Accusato Anonymous, che nega
Rubare ai ricchi per
dare ai poveri, un po' hacker e un po' Robin Hood. Sembra una storia
cinematografica perfetta per Natale, ma è successo davvero: alcuni
pirati informatici sono riusciti a impossessarsi di migliaia di numeri
di carte di credito e informazioni personali di clienti americani del
think thank Stratfor, per sottrarre denaro da regalare a varie
organizzazioni non governative e ai più bisognosi per Natale. Sono stati
violati 4.000 conti e, secondo alcune fonti, l'obiettivo era rubare
circa un milione di dollari.
In un primo momento, dell'azione era stato considerato responsabile Anonymous, il gruppo di attivisti che sostiene le proteste di Occupy Wall Street, visto che la rivendicazione dell'attacco era stata pubblilcata sull'account di twitter @YourAnonNews, che sarebbe legato al gruppo.
Ma Anonymous ha negato con un comunicato qualunque coinvolgimento:
In un primo momento, dell'azione era stato considerato responsabile Anonymous, il gruppo di attivisti che sostiene le proteste di Occupy Wall Street, visto che la rivendicazione dell'attacco era stata pubblilcata sull'account di twitter @YourAnonNews, che sarebbe legato al gruppo.
Ma Anonymous ha negato con un comunicato qualunque coinvolgimento:
"l'attacco a Stratfor non è opera di Anonymous. Stratfor è un'agenzia di intelligence open source, pubblica ogni giorno rapporti basati su dati raccolti da Internet. Gli hacker che dicono di fare parte di Anonymous distorcono questa verità per portare avanti un loro programma segreto e qualcuno ha abboccato. Gli analisti di Stratfor sono considerati estremamente imparziali. Anonymous non attacca fonti di notizie".Stratfor fornisce analisi politiche, economiche e militari a una serie di clienti, tra cui figurano tra gli altri l'Esercito e l'Aeronautica militare americana e il dipartimento di polizia di Miami, numerose banche, studi legali, agenzie del settore della difesa e colossi tecnologici come Apple e Microsoft. Stratfor fa pagare ai propri clienti cifre stabilite per i rapporti, diffusi via web, e-mail e video: per questo motivo è in possesso dei numeri di carta di credito di cui si sono impossessati gli hacker.
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