Trovare le più belle immagini dell'Universo ottenute nel 2011 è una bella impresa. Non perché siano rare, al contrario, sono tantissime quelle che meriterebbero di entrare nella selezione, per forza limitata.
I satelliti astronomici in orbita sono infatti tanti, così come gli Osservatori professionali a terra di grandi dimensioni e capacità; val la pena ricordare che quelli Europei in Cile sono al top della classifica, sia per dimensioni che per l'eccezionale livello tecnologico raggiunto dal vecchio Continente.
I satelliti astronomici in orbita sono infatti tanti, così come gli Osservatori professionali a terra di grandi dimensioni e capacità; val la pena ricordare che quelli Europei in Cile sono al top della classifica, sia per dimensioni che per l'eccezionale livello tecnologico raggiunto dal vecchio Continente.
Tutte le principali Agenzie e Istituzioni del ramo curano poi molto, da 20 anni a questa parte, anche l'aspetto "bellezza" dei dati astronomici, che per la maggior parte sono appunto immagini. Un primo e meritato riscontro per il pubblico del finanziamento pubblico che in tutto il mondo fa funzionare la ricerca di base in fisica, come appunto l'astronomia è oggi.
Ma la "bellezza", e l'appeal, delle scene dal cielo profondo che abbiamo tentato di mettere in una immaginaria sequenza non ci deve far dimenticare che il fine ultimo della ricerca in questo campo, e il vero dividendo pagato al cittadino, è l'ampliamento della conoscenza della natura, che ricade poi nella nostra vita, anche quella di tutti i giorni.
L'elenco è stato fatto più volte e quindi ricordiamo solo che per studiare i raggi X provenienti dalle stelle si sono sviluppati sistemi che ora permettono l'uso di una quantità molto minore di questi potenti, ma anche nocivi, raggi nelle indagini diagnostiche. Le tecniche sempre più raffinate di utilizzo delle ottiche in astronomia è ricaduto su tecnologie eccellenti per lenti da vista e corneali, permettendo una precisione mai ottenuta prima. Certo guardiamole ora perché sono belle, e anche un po' "magiche", perché ci portano lì dove non potremo mai andare, e che comunque è il vero "ambiente" in cui la piccolissima e fragile navicella in cui siamo galleggia.
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