Scoperti dal telescopio orbitale Keplero della Nasa. Ma sono troppo caldi
Sono i primi pianeti rocciosi avvistati intorno ad un’altra stella uguale al nostro sole. Però non sono nella zona detta abitabile, cioè a una giusta distanza dall’astro tanto da consentire lo scorrere dell’acqua in superficie. È un altro passo avanti verso la scoperta del gemello della Terra. Giusto all’inizio di dicembre il satellite Keplero della Nasa aveva scoperto il Kepler-22b, un pianeta due volte e mezza il nostro, e nella zona abitabile, ma la sua natura era incerta: non si sapeva se fosse prevalentemente rocciosa o gassosa.
I due nuovi individuati dallo steso osservatorio, Kepler-20e e Kepler-20f, sono praticamente uguali essendo il primo 0,87 volte la Terra e il secondo 1,03 volte. Inoltre non sono soli ma fanno parte di un corteo planetario formato da cinque corpi distante da noi mille anni luce nella direzione della costellazione della Lira. Ecco il loro identikit. Kepler-20e corre rapido e impiega 6,1 giorni per compiere un giro intorno alla stella-madre; altrettanto Kepler-20f che ha bisogno di 19,6 giorni. Questa rapidità rivela un dato poco confortante: sono poco ospitali. Sul primo la temperatura è calcolata in 470 gradi e sul secondo si arriva a 760 gradi; un clima che fonde il vetro e quindi l’acqua evaporerebbe se sgorgasse dalle profondità.
«Nonostante questi limiti la scoperta dimostra che esistono corpi celesti rocciosi della taglia della Terra ritrovabili anche nella zona abitabile» nota Francois Fressin dell’Harvard-Smithsoninan Center for Astrophysics a Cambridge, Massachusetts, alla guida degli astronomi autori del risultato. Gli altri tre pianeti del remoto sistema solare sono tutti più grandi del nostro e tutti e cinque si trovano vicinissimi all’astro-madre tanto da essere, per fare un confronto, all’interno dell’orbita di Mercurio rispetto al Sole. Un dato interessante è la loro distribuzione. Nel nostro sistema solare i pianeti rocciosi sono vicini alla stella mentre quelli gassosi più lontano. Nel quintetto osservato invece si alternano. Comunque, al di là delle diversità, la cosa importante è che il telescopio orbitale Keplero della Nasa si sta rivelando uno strumento eccezionale per questa caccia ai pianeti extrasolari portandoci sempre più vicino alla scoperta di in vero gemello del nostro pianeta azzurro.
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