martedì 20 dicembre 2011

Afghanistan, trincea Twitter

Dal campo al web: la guerra social fra forze Nato e talebani.

Il 14 settembre i talebani colpivano l'ambasciata Usa e il quartiere generale della Nato a Kabul, in Afghanista. Da quel giorno l'Isaf  (International security assistance force, il nome ufficiale della coalizione guidata dalla Nato che opera nel Paese) ha inaugurato una nuova fase della lotta al terrorismo. Una fase basata su Twitter. Dal suo account sul social network (@isafmedia), infatti, sono partiti i primi tweet anti-talebani a cui proprio quest'ultimi hanno cominciato a rispondere, un fatto finora inedito nella cyberguerra.
NEMICO E FOLLOWER.
Il cambio di strategia è stato necessario anche perché da tempo i talebani e altre organizzazioni terroristiche si sono impegnate sul web a fini propagandistici e di reclutamento. Un lavoro continuo e fruttevole a cui la Nato e l'Isaf ha appena cominciato a opporsi. Finora la nuova fase sta avendo successo e l'account @isafmedia ha aumentato vertiginosamente il numero di follower.
TWITTER E MONDO ARABO.
Ciò prova per l'ennesima volta del peso sempre più cruciale che i social network hanno nella politica globale. Una conferma? Il 19 dicembre il principe Alwaleed bin Talal, nipote del re saudita Abdullah, ha investito ben 300 milioni di dollari proprio su Twitter, un fatto che costringe a molti interrogativi sul rapporto sempre più stretto tra nuovi media, mondo arabo e libertà .

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