Afghanistan, trincea Twitter
Dal campo al web: la guerra social fra forze Nato e talebani.
Il 14 settembre i talebani colpivano l'ambasciata Usa e il quartiere
generale della Nato a Kabul, in Afghanista. Da quel giorno l'Isaf
(International security assistance force, il nome ufficiale della
coalizione guidata dalla Nato che opera nel Paese) ha inaugurato una
nuova fase della lotta al terrorismo. Una fase basata su Twitter. Dal
suo account sul social network (@isafmedia), infatti, sono partiti i
primi tweet anti-talebani a cui proprio quest'ultimi hanno cominciato a
rispondere, un fatto finora inedito nella cyberguerra.
NEMICO E FOLLOWER.
Il cambio di strategia è stato
necessario anche perché da tempo i talebani e altre organizzazioni
terroristiche si sono impegnate sul web a fini propagandistici e di
reclutamento. Un lavoro continuo e fruttevole a cui la Nato e l'Isaf ha
appena cominciato a opporsi. Finora la nuova fase sta avendo successo e
l'account @isafmedia ha aumentato vertiginosamente il numero di
follower.
TWITTER E MONDO ARABO.
Ciò prova per l'ennesima volta
del peso sempre più cruciale che i social network hanno nella politica
globale. Una conferma? Il 19 dicembre il principe Alwaleed bin Talal,
nipote del re saudita Abdullah, ha investito ben 300 milioni di dollari
proprio su Twitter, un fatto che costringe a molti interrogativi sul
rapporto sempre più stretto tra nuovi media, mondo arabo e libertà .
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